Il 5 maggio si vota in Gran Bretagna. Leibniz ha fatto un giro sui siti web dei grossi partiti in gara: Labour, Conservatives, LibDems.

Labour - La prima pagina del partito di Blair non porta all’home page, ma a una petizione per mantenere gratuito il servizio sanitario nazionale: ci sono, ben in vista, i costi per singola operazione che si verrebbero a pagare se vincessero i conservatori (tipo 2,550 sterline per una cataratta). Quindi la home vera e propria con il link al diario/videodiario di Tony Blair.

Conservatives - Lo slogan scelto e «Pensi anche tu quello che pensiamo noi?». In bella vista i cinque punti principali del programma, che ricorda un po’ il nostro «Contratto con gli italiani»: tasse piu basse, miglioramento delle scuole, ospedali piu puliti, piu sicurezza, immigrazione controllata. Ogni tanto appare il faccione sicuro di Michael Howard contrapposto a uno scatto infelice di Blair. Chi vuole contribuire alla campagna puo versare 66 sterline, «una per ogn tassa aumentata dai laburisti dal ‘97»; oppure 28, «una per ogni milione di sterline girato dal governo laburista ai sindacati»; e cosi via…

Liberal-Democrats - Sono il terzo partito britannico e in un sistema bipartitico finiscono sempre per raccogliere una cosa come il 20% dei voti e ma solo 10% dei seggi (vado a occhio). Si presentano come «la vera alternativa», col faccione del loro leader Charles Kennedy in primissimo piano. Lui ha anche un blog (Wordpress) molto aggiornato e rassicurante.

Labour Party -

Conservative Party - Libdems - Kennedy Campaign