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Stamattina, mentre magari qualcuno guardava il suo giornale con una vignetta di Giannelli, una delle app che uso per ricevere informazioni sull’iPhone mi ha mandato una gif animata di Bernie Sanders in versione Mad Max.

L’app è quella di Quartz, cioè uno degli esperimenti più innovativi visti fin qui. Quando si parla di news ai tempi del mobile più o meno tutti dicono che non bisogna aspettare che i lettori vangano da noi a cercare le notizie, ma siamo noi che dobbiamo dargliele. Ecco, quelli di Quartz hanno praticamente creato un mix tra un Siri che non parla, un bot come quello di github e l’apertura di Altri Mondi della Gazzetta. In un ambiente che più che somigliare a un “giornale”, è un universo alternativo di WhatsApp.

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Non che un sistema del genere (che tra l’altro è adattissimo al native advertising) non possa risultare nel breve periodo sbagliato o comunque inefficace: qualche giusta perplessità l’ha espressa Philip Di Salvo. Però, oh, guardate che l’innovazione passa anche per tentativi come questo. E la chattizzazione è una costante di questa fase delle nostre vite. Fallirà, magari, ma questi sono progetti che in qualche modo dentro hanno qualcosa di giusto: quel qualcosa che a livello di effetto wow fa sembrare dinosauri i ca**o di colonnini morbosi e le partnership con Buzzfeed.

Avremo veramente voglia di conoscere le news chattando con un giornalista che sembra un bot che è un giornalista travestito da librogame a base di emoticons?

Mah, why not? In fondo, millennials o no, siamo tutti figli di Alan Turing.

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