Prima di leggere un libro di Peter Handke, sappiate che e uno che nelle interviste parla cosi: ‘Io ho una trama, ma preferisco nasconderla, fare lunghe deviazioni, prendere vie traverse, vagare attraverso paesaggi epici come un fiume meandrico. Certo, uno deve stare attento a non cadere nella trappola della lingua. Il tedesco e magnetico. C’e sempre il rischio di scivolare nel formalismo, o, peggio ancora, nell’autocompiacimento, nella mistica. La lingua bisogna amarla e combatterla insieme, e un passaggio continuo tra Scilla e Cariddi. […] Non sono Bob Dylan, ma c’e melodia nella mia scrittura’.

Bol - Repubblica (8-1-05)