Oggi si va un po’ di fretta quindi il pigro consiglio e di andare su Leftwing a leggere quello che c’e di nuovo. Ci sono mille curiosita sull’America’s Cup, e anche un bel pezzone di Massimo Adinolfi sugli scacchi dal titolo «Al Sistani e Deep Blue». Qui un passaggio:

Gli scacchi sono finiti, e gli anatemi di Al Sistani [che vuole vietare il gioco, ndb] inutili. Beninteso: non sono finite partite e circoli, tornei estivi e tournee dei campioni. Non e finito nemmeno il movimento scacchistico internazionale, benche sia diviso in piu tronconi e non ci sia un unico campione del mondo. Ne si tratta solo di Deep Blue e macchine che realizzano l’antico sogno di sconfiggere l’uomo in una partita a scacchi. Piu in profondita, si tratta del fatto che queste macchine lo fanno senza tentare di riprodurre gli effettivi processi mentali di un campione del gioco. Il quale gioco, dunque, non rappresenta piu l’insuperato paradigma dell’intelligenza umana. Gli scacchi sono divenuti un gioco come un altro. Gli studiosi dell’intelligenza devono rivolgersi altrove.

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