Jean-Pierre Amet Reuters

Presi alla sprovvista, vulnerabili in casa nostra, bisognosi come mai di qualcuno che ci guardi le spalle. Come in questa foto di Jean-Pierre Amet, scattata a Nizza la scorsa notte.

Quei ragazzi con le mani alzate a Nizza siamo noi. Non è un segno di resa, ma il nostro modo di dire chiaro e forte, anche nell’estremo caos, che i buoni siamo noi. Anche se per una notte abbiamo dovuto voltare le spalle e cercare un rifugio.

I buoni siamo noi. Continuiamo ad affermarlo scendendo in strada, sparando fuochi d’artificio nelle sere d’estate, cantando a squarciagola ai concerti, uscendo invece di chiuderci in casa o dietro labili confini che non saranno mai impenetrabili.

I buoni siamo noi, contiamoci, separiamoci dal male, puntiamo il dito contro chi non sta dalla parte di chi vive. Ieri alzavamo le mani, oggi piangiamo i nostri angeli, da domani torneremo in strada e smetteremo di voltare le spalle a ciò che adesso ci fa paura.