Contro Schopenhauer (ma con più risoluta conferma della sua visione pessimistica) io do ragione a Leibniz: questo è il migliore dei mondi possibili perché se lo si suppone migliorabile lo si annienta. Scorgere che, pur essendo pessimo, è il migliore possibile, poiché farlo migliore vorrebbe dire annientarlo, poiché uno migliore non può esserci, è cogliere il male ancor più alla radice di quel che, con la sua tesi ora ricordata, abbia fatto Schopenhauer.  (GIUSEPPE RENSI, La filosofia dell’Assurdo, 1937) La Stampa