Dopo l’ultimo rapimento, Leibniz trascrive il post di Luca Sofri:

Ma a voi non fa uno strano effetto l?accorata e generosa lettera dei pacifisti di «Un ponte per Baghdad»? A voi non pare strano rivolgersi a sequestratori di donne innocenti, a potenziali sgozzatori, col tono con cui ci si rivolgerebbe a qualcuno che sbadatamente vi ha preso l?ombrello? Voi non vedete una stonatura tra la legittima violenza e intransigenza con cui i movimenti pacifisti si rivolgono all?America e ai suoi alleati, e «vi chiediamo di considerare»? Voi davvero ritenete che questa gente abbia a che fare con «la causa della pace e quella del popolo iracheno»? Più di quanto vi abbiano a che fare i governanti iracheni, per esempio? Non so, immagino che si tratti di una scelta retorica giustificatissima da ciò che più conta ora, che le due ragazze siano liberate sane e salve. Immagino che non sia il momento di dire «fottuti vigliacchi assassini, nemici della pace e del bene degli iracheni e del mondo, voi e il vostro delirio di potere non l?avrete vinta». Dev?essere così, e allora ogni scelta è benedetta.

Ansa - Wittgenstein - Macchianera