Improvvisamente, il tuo vecchio iPod (seconda generazione) decide di resettarsi, lasciando dietro di voi 2.600 tracce audio, circa 14 gigabyte di cose raccolte, 3 anni di musica che va dall’eccezionale “Come passa il tempo” (Camaleonti, Dik Dik, Vandeli) al Canone di Pachelbel suonato dal tizio con gli occhi a mandorla diventato famoso su You Tube. E poi le tracce di Bruce Springsteen ordinate secondo la scaletta di un suo vecchio concerto di Firenze, l’ultimo Dylan comprato su iTunes, circa 200 cover tra le quali Brain Damage dei Pink Floyd suonata con dei bicchieri d’acqua (che chissà dove ce l’ho).

Senza contare anni di metodologia operativa: le copertine dei dischi incollate nell’info-file (prima che iTunes lo facesse in automatico), sigle messe nei commenti per creare playlist speciali (cvr per le cover, @- per le voci femminili, live per i concerti, ft. per le apparizioni), le stelline (una per le canzoni da eliminare, le altre per assegnare i giudizi alle tracce che rimanevano), il contatore di quasi mille giorni di musica ormai azzerato, e così via.

Sunbird