Andrea Marcenaro meglio di tutti:

E’ un manifesto viaggiante, un ponte tra passato e futuro, una liaison tra le vecchie generazioni e le giovani. Certo, forse non basta ancora, ci vuole anche dell’altro perché la sua leadership diventi completa, uno sforzo ancora maggiore. Ma nessuno aveva osato sperare tanto, solo poco tempo fa, quando tutto veniva dato per finito e la partita sembrava persa, nessuno aveva osato spingere il proprio ottimismo fino a questo punto.

E invece adesso è una realtà, rappresenta l’accettazione di una sfida, è lo spirito del passato che non rimane tale, non si ripiega su se stesso, guarda avanti accendendo una speranza, un sogno, un desiderio di riscossa che è già qualcosa di più di un desiderio. Ci si sarebbe potuti arrivare prima? Forse. Ma si è dovuto sburocratizzare, prima, approfondire una politica di alleanze, preparare un terreno comune, favorire la maturazione dei tempi. Ministri e imprenditori, vip e cittadini oggi guardano, però, e fanno “oooh” come i bambini.

Ecco, questo è quanto si leggeva. Ma di chi cavolo stavano parlando quei benedetti giornali? Della nuova Cinquecento o di Veltroni?

Il Foglio