Prime impressioni dopo uno sguardo al nuovo Grazia.
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Di sicuro è stato svecchiato: è molto più veloce, soprattutto nella prima parte. E gioca un po’ di più sull’effetto tabloid. Comunque non è un lifting, solo un taglio nuovo di capelli.
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Mi sembra abbia ereditato tre cose buone dal defunto mensile “Donna”: Annalena Benini, una rubrica sulle donne di Filippo Facci, la presentazione di un libro facendo il reprint della prima pagina.
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Nonostante si sia affidata a diverse blogger per servizi e rubriche, alla direttrice responsabile - nel fondo di presentazione - la parola_ blog_ proprio non è venuta (si è limitata a invitare a un uso più frequente di internet e delle sue possibilità).
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Gli articoli sono scritti da gente abituata a guardarsi molto in giro, o almeno in sintonia con ciò che si scrive ad altre latitudini. Esempio: un pezzo sulle zeppe, come quello di La Coquette (sul Chicago Mag).
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Qui si è molto gradita la chiacchierata con Asia Argento, che non si era accorta della vera identità di JTLeroy, meno l’idea che dal prossimo numero terrà un diario sulla rivista.
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Ah, c’è anche il ritorno - recupero, meglio dire - di Donna Letizia. Molto old fashioned.