E, insomma, salta fuori che Fahrenheit 451 (il romanzo dei libri bruciati, non il film con gli hippie in tutina) non parlava di censura, né era una attacco al maccartismo. Lo dice lo stesso Bradbury.
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01 Jun 2007 +
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Toglietevela voi, la maschera
Star e politica. Ci stanno quelli che fanno gli anticonformisti schierandosi contro il potere formale (vedi una qualsiasi intervista di Tim Robbins) e poi c’è Gene Simmons - sì, quello dei Kiss - che rilascia un’intervista fantastica in cui parla di guerra in Iraq («The answer seems to be, from some political experts, just get up and leave and the bad guys will decide, “Hey let’s disarm and everything’s going to be okay.” I’m so fucking sick and tired of such idiotic behavior»), dell’esercito americano («There’s no fame, they’re certainly not getting rich, and a lot of them are dying, simply for something they believe. By the way, it’s a volunteer army, all volunteer. The fact that anybody would have a fucking thing to say about that is astonishing»), del vero volto solidale di Hollywood («The hospital that Sophie and I went to, it’s about an hour and a half down the road from Malibu. These morons can’t get up off their asses and out of their $10 million homes, get into their SUVs, and drive down to the VA hospital just to say, “Hey, what you do matters”»), delle grandi band del pianeta come Rem e U2 («They sell T-shirts, too. It’s just that we can do things no other band can do. There ain’t no Rolling Stones comic books») e di altre cosette divertenti.
avanti
... i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere
Un coma lungo 19 anni e poi, dopo un inaspettato risveglio, il comunismo non c’e’ piu’, la Polonia e’ un paese democratico e l’economia di mercato e’ in piena espansione. Se non fosse una storia vera, raccontata oggi da tutti i giornali, quella accaduta ad un ferroviere polacco di 65 anni, Jan Grzebsky, sarebbe il soggetto dal quale e’ stato tratto il film ‘Goodbye Lenin’…