Ieri il gia consigliere militare della missione italiana in Iraq, Carlo Cabigiosu, ha scritto un pezzo, che il Messaggero ha titolato Perche abbiamo perso 20 militari italiani. Lui scrive per questo:
…un Iraq che si differenzi dai regimi assolutistici dei Paesi confinanti, dalle repubbliche teocratiche, da dittature e sistemi di governo monopartitici, fa parte di una visione per la quale vale la pena spendersi. Ma la nostra presenza contribuisce anche a garantire che nessun tiranno del calibro di Saddam Hussein possa nuovamente imporre a milioni di persone il suo regime di terrore pensando di farlo impunemente. Tutto questo e stato ottenuto perche siamo fisicamente presenti in Iraq, nulla si sarebbe potuto acquisire attraverso la sola appartenenza ad organizzazioni internazionali o con trattative politiche e tanto meno diplomatiche.