Oggi sui giornali c’era la “provocatoria” campagna promozionale lanciata a doppia pagina full color dalla Regione Calabria con il contributo (cioè, soldi) dell’Unione Europea. Ragazze morette genere Ugly Betty che ridono e una scritta: “Terroni? si, siamo calabresi”. E poi: “Gli ultimi saranno i primi. Regione Calabria”.
La foto è di Oliviero Toscani, che «capovolge il significato negativo degli slogan per ironizzare sulla loro banalità» (e senza nemmeno ricorrere a un malato di aids moribondo). Evviva la Regione Puglia Calabria, allora. Ma qualcuno glielo dice a ‘sti calabresi che “sì” - ove s’intenda l’affermazione olofrastica equivalente a una proposizione affermativa - si scrive con l’accento.