** What the Matrix is ** A Cannes finalmente lo hanno visto. Soprattutto i “grandi critici” nostrani. Eccone due:
Tullio Kezich:_ “Difficile appassionarsi alla sorte di personaggi effimeri e artificiosi, a una vicenda che non comincia e non finisce e a uno spettacolo affidato in buona parte alle meraviglie della fotografia e degli effetti”._
Lietta Tornabuoni (brr…): _ “…__ mix di fantascienza, kung fu di Hong Kong, cyberpunk, spiritualismo e filosofie stupide, presentato fuori concorso al festival, e molto divertente, fatto con abilita tecnica straordinaria, perfetto come scenografie e coreografie d’azione, pretenzioso come storia”._
Leibniz segnala poi il “ perche non possiamo non dirci matrixiani” del Riformista, e si aspetta qualcosa anche da Maurizio Cabona del Giornale, cui il critico cinematografico torinese ha rubato la possibilita di citare Baudrillard.
Il Corriere della Sera - La Stampa - Il Riformista