Il più grande di tutti alla fine ha parlato. Arnold Schwarzenegger, pur con tutte le differenze che lo distinguono da George W. Bush, ha tenuto il suo discorso alla convention repubblicana. Si dice ci abbia lavorato su per un paio di mesi. Ad ogni modo, leggerlo è uno spasso. Ci sono cose come: «Grazie per l’accoglienza. Sembra quasi di essere alla premiazione degli Oscar… Come se io sapessi cosa vuol dire». O ancora: «Un mio film si chiamava “True lies”, ecco come doveva chiamarsi la convention democratica». Governator ha raccontato della sua infanzia, della sua famiglia che non poteva permettersi un’auto e di quanto l’America gli abbia dato. Poi, ha spiegato cosa vuol dire per lui essere repubblicani:
E’ una fissazione stupida dei nostri tempi, Leibniz lo sa. Ma non può fare a meno di linkare l’ennesimo articolo dell’Economist sugli hamburger di McDonald’s come indice della svalutazione delle divise nel mondo. Negli Stati Uniti un Big Mac sta sui $ 2.90, alle Filippine $ 1.23, in Svizzera $ 4.90.