Mi sa che ha ragione Massimo Mantellini. Sul Rapporto Caio e sul futuro di un network di nuova generazione (Ngn) in Italia.
Abbiamo bisogno di investire pesantemente sulla rete anche se non sappiamo bene il perché. Come ci insegna chiaramente la storia di Internet negli ultimi 15 anni le tecnologie abilitano e gli umani dopo fanno il resto. E’ assai probabile che lo scenario disegnato dal rapporto Caio sulla evoluzione dei servizi di rete sia risibile e facilmente superato dagli eventi ma non sarà questa superficialità di analisi a togliere validità all’idea di una solo grande rete in fibra che raggiunga la casa del maggior numero possibile di cittadini. Gli utilizzi intelligenti, se avremo l’accortezza di gestire bene il processo, seguiranno.
Contemporaneamente **sarebbe sciocco non vedere che dietro alla NGN, in Italia così come in molti altri paesi, ribollono le aspettative di soggetti diversi dai fornitori di accesso cui siamo normalmente abituati. **Molti di costoro hanno interessi opposti rispetto a quelli dei cittadini, si oppongono alla neutralità, aspirano alla creazione di servizi di rete chiusi e controllati, immaginano insomma una rete Internet certamente veloce ma che abbia un respiro proprietario e orientato al business.
**Trovare un equilibrio che crei valore per tutti è forse possibile ma certamente assai complicato. **Ed in questo Paese, dove gli interessi della collettività sono spesso sommersi dalle aspettative di grandi, piccole e piccolissime parrocchie, è anche più difficile e pericoloso che altrove.
[Manteblog/Punto Informatico]