Dopo le marce di sabato tocca alla politica. In Europa - oggi e giornata di vertice strordinario - non ci sarebbe da essere    ottimisti, spiega Antonio Pollio Salimbeni, che fornisce l’agenda dei prossimi giorni. In Gran Bretagna poi il ministro degli Esteri ammette che e difficile fare una guerra senza l’appoggio popolare mentre l’Olanda gia concede una specie di ‘permesso di sorvolo’. Per quanto riguarda i fatti di casa nostra il Riformista rischia    ’l’impiccagione metaforica’ e consiglia all’opposizione di collaborare col governo, almeno in politica estera:

Prima di tutto l'Ulivo non dovrebbe insistere per un voto parlamentare subito. Nessuno sa che succede dopo. Che trova Blix, che gli faranno trovare gli americani, che fara Saddam, che maneggi tentera la corte saudita. Non ha senso sancire oggi solennemente la posizione dell'Italia, soprattutto quando un voto costringerebbe il governo a scegliere la via americana, ottenendo lo splendido risultato di una dichiarazione preventiva di guerra preventiva. Se poi del voto non puo proprio fare a meno, l'opposizione che pensa dovrebbe trovare un paragrafo comune da concordare con la maggioranza. Centralita dell'Onu e ricerca di una via comune in Europa possono essere condivise. A sinistra (e a destra) c'e qualcuno che neanche su questo e d'accordo? Niente di male, se ne va per conto suo. Nei grandi paesi, in queste vicende i parlamenti si uniscono, non si dividono.   
  Del fatto che anche Berlusconi si sia convinto di governare un paese a vocazione pacifista, se n'e accorto anche il  [   Figaro](http://www.lefigaro.fr/opinion/20030217.FIG0134.html), che pero come tutta la stampa francese tira un po' troppo l'acqua al proprio mulino. Cnnitalia - Il Riformista - Le Figaro